Un concerto dei Sigur Rós è un atto di equilibrio di estremi musicali.
A volte, la musica è così fragile che sembra quasi necessario trattenere il respiro per non frantumare l'umore silenziosamente seducente.
Poi ci sono punti in cui la band islandese ti viene incontro con tutta la forza di una mazza, togliendoti il respiro mentre emette sontuose onde su sontuose onde di suono distorto e feedback.
Dopo cinque anni dallo loro ultimo live italiano, tornano il prossimo autunno i Sigur Rós.
Dopo nove anni di silenzio discografico, interrotto dalla sola pubblicazione nel 2020 di "Odin's Raven Magic", versione orchestrale del poema islandese Hrafnagaldr Óðins, i Sigur Rós stanno scrivendo e registrando il loro nuovo album in studio dall’ultimo e conterrà nuove canzoni e live insieme a materiali tratti dalla loro discografia lunga 25 anni. I membri fondatori dei Sigur Rós, Jónsi e Georg Holm, si sono riuniti, sia in studio che per il tour, all'ex membro Kjartan Sveinsson, il quale, dopo quasi un decennio, si era allontanato per concentrarsi su altri progetti.
I Sigur Rós sono una delle band islandesi di maggior successo di tutti i tempi. Le origini della band risalgono al 1994, quando tre adolescenti, Jónsi Birgisson, Ágúst Ævar Gunnarsson e Georg Hólm, si uniscono per formare un gruppo musicale. La scelta di chiamarsi Sigur Rós viene dettata dal fatto che nacque la nipote di Birgisson chiamata Sigurrós, un nome molto comune in Islanda che significa “Rosa Della Vittoria”.